Un nome un simbolo

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Il Forum di Firenze si chiama Nelson Mandela Forum.

Il 3 Novembre 2004 è stato infatti raggiunto un accordo tra la Nelson Mandela Foundation e l’Associazione Palasport di Firenze (oggi associazione Nelson Mandela Forum) che ha dato la possibilità al Palasport di Firenze di usare il nome dello Statista sudafricano.

Il nome è entrato successivamente a far parte della toponomastica ufficiale fiorentina il 20 giugno 2014 con deliberazione N. 2014/G/00180.
La denominazione del Palasport di Firenze ha rappresentato un caso unico nel suo genere, visto che ormai quasi tutte le strutture italiane di questa importanza e visibilità hanno nomi commerciali.

La scelta di dedicare il nome dell’impianto fiorentino al leader sudafricano, aveva due finalità immediate: sottolineare l’impegno e la figura di Nelson Mandela soprattutto alle nuove generazioni e promuovere iniziative di solidarietà verso specifici progetti umanitari.

Per rendere ancora più evidente il legame fra la struttura ed i valori cari a Nelson Mandela, nel corso degli anni l’associazione Nelson Mandela ha realizzato numerose installazioni permanenti che accolgono i visitatori e danno loro modo di riflettere sul lungo percorso per l’affermazione dei diritti umani per tutti.
Queste installazioni vanno dalle mostre dedicate alla dichiarazione universale dei diritti umani del 1948, con la riproduzione del testo della dichiarazione, alla mostra che ricorda la “Shoa”, ai pannelli dedicati al “sud del mondo”, alla mostra fotografica sui “volti positivi” dedicata al tema dell’AIDS ed a quella sulla vita di Mandela.

Nel 2018 – 2019, in occasione del centenario della nascita della nascita di Madiba il Mandela forum si è arricchito di altre due importanti installazioni.
La prima, sotto la pensilina all’ingresso dell’impianto, è costituita dalla riproduzione della cella del carcere di Robben Island dove Nelson Mandela trascorse 18 dei 27 anni di prigionia.

Un luogo simbolo della lotta all’apartheid che il Nelson Mandela Forum di Firenze ha riprodotto in vetro, davanti all’ingresso principale. Uno spazio angusto che è stato ricostruito trasparente, perché nonostante fosse rinchiuso, da quelle mura Mandela seppe guardare al mondo.

La prima nipote di Nelson Mandela, Ndileka, inaugurando questa riproduzione il 14 febbraio 2018, ha voluto definire la cella un “Simbolo di speranza” perché una della cose che Nelson Mandela diceva era che in carcere era riuscito a trovare l’energia che “ognuno di noi ha dentro” e, ha ricordato Ndileka Mandela, “Quando è stato liberato ci ha detto che non odiava i suoi carcerieri, perché odiarli avrebbe significato essere ancora prigioniero”

Un simbolo di speranza, che ricorda ancora una volta che è nelle nostre mani la responsabilità di fare del mondo un posto migliore, perché, per usare le parole di Mandela che possono essere lette a grandi lettere sul soffitto sovrastante la cella:

“Nessuno nasce odiando i propri simili a causa della razza, della religione o della classe alla quale appartengono”.

La seconda installazione realizzata nell’inverno 2018-2019 ed inaugurata il 12 febbraio 2019 è quella che è stata resa possibile grazie alla collaborazione con il fotografo fiorentino Massimo Sestini.
La mostra, che è stata intitolata “mediterraneum – il diritto alla speranza”, riporta le tante storie che possono essere lette osservando i soggetti fotografati nel 2014 nel corso di operazioni di salvataggio in mare della Marina Militare italiana.

Il Mandela forum inoltre ospita periodicamente grandi eventi di rivolti al tema dei diritti umani. È proprio la rappresentazione della figura e dell’opera di Nelson Mandela il segno che può rinnovare il significato dei valori universali da lui coraggiosamente perseguiti, sia nella lotta all’apartheid, che nell’opera di pacificazione ed impegno per la liberazione dal disagio sociale.

Qui potete trovare una biografia essenziale su Nelson Mandela

Qui invece il minisito della fondazione Mandela con molte risorse relative a Nelson Mandela;

qui delle belle mostre digitali su Nelson Mandela a cura della Fondazione Mandela;

Ed infine qui sotto un documentario in inglese sulla vita ed i tempi di Nelson Mandela sempre a cura della Fondazione Mandela