Voi che vivete sicuri nelle vostre tiepide case
Si è conclusa da poche ore la celebrazione della giornata della memoria al Nelson Mandela Forum, ed anche quest’anno 8000 ragazzi delle scuole medie e superiori della Toscana hanno ascoltato in silenzio le voci dei testimoni dell’olocausto e delle persone chiamata a ricordare quanto occorra ancora fare perché non accada mai più.
Pubblichiamo le parole con cui Ugo Caffaz ha aperto l’incontro:
Care ragazze e cari ragazzi,
sono ormai 15 anni che ci troviamo o sul treno della memoria o in questo luogo con un unico scopo : ricordare , far ricordare fin dove può arrivare la crudeltà dell’uomo nei confronti del prossimo, per far sì che ciò non accada più .
Non siamo così ingenui da pensare che da soli possiamo evitare il ripetersi di tragedie come la Shoah e lo sterminio di milioni di persone. Però dobbiamo continuare a credere che la nostra testimonianza (oserei dire la nostra militanza ) insieme ai nostri amici , sopravvissuti incredibilmente, che con tanta passione ci accompagnano ogni anno avrà , deve avere successo. Non una inutile cerimonia, quindi, ma un incontro che legge il passato, guarda al presente e prepara il futuro.
Ma noi siamo nelle nostre tiepide case. Se ci guardiamo intorno e pensiamo alle decine di migliaia di morti, di persone respinte anche ai confini europei, ai tanti, troppi bambini finiti nella nuova fossa comune che è il Mar Mediterraneo, le nostre case continueranno ad essere tiepide e sicure, ma ci sembrerà di non meritarle se accettiamo tutto questo orrore.
E quindi la storia in qualche modo deve interrompersi. Diciamo sempre, quasi a slogan, che senza memoria non c’è futuro. Ed è vero. Ma credo che la formula vada cambiata : senza memoria non c’è presente, perché è nel quotidiano che si prepara il futuro. Non si può rimandare , altrimenti non otterremo mai quello che cerchiamo. E poi , finchè tutti non potranno vivere sicuri in tiepide case , anche noi non ci potremo sentire tali.
E’ un invito ad un “ egoismo intelligente” quello che vi faccio. E non si tratta di fare analogie improponibili e per alcuni versi anche blasfeme con il passato del cosiddetto secolo breve con i suoi 85 milioni di morti in due guerre. Quello che ci spinge a non dimenticare ad esempio il milione e mezzo di bambini morti nelle camere a gas in braccio alle loro mamme, è la lezione che ogni giorno dobbiamo mandare a memoria: i meccanismi sono sempre gli stessi così come il credere che riguardi gli altri e che quindi si possa volgere lo sguardo da un’altra parte.
Sul canale youtube del Mandela Forum la registrazione dell’intera mattinata