Nata a Firenze il 12 maggio 1820 e morta a Londra il 13 agosto 1910, Florence Nightingale è considerata la fondatrice dell’assistenza infermieristica moderna, in quanto fu la prima ad applicare il metodo scientifico attraverso l’utilizzo della statistica.
Impegnata nei servizi infermieristici durante la guerra di Crimea ebbe un ruolo vitale nella riorganizzazione degli ospedali da campo. Al suo rientro in patria ebbe infatti un ruolo centrale nella costituzione della Royal Commission on the Health of the Army, presieduta da Sidney Herbert.
Le leggi del tempo le impedivano di essere nominata nella commissione, in quanto donna, tuttavia ne scrisse il Rapporto Finale di più di 1000 pagine, ricche di statistiche dettagliate, e fu centrale anche nella successiva attuazione delle raccomandazioni finali del rapporto, che rivoluzionarono la sanità militare: fu costituito l’Army Medical College e molti ospedali, soprattutto militari, vennero costruiti seguendo le sue indicazioni.
Le sue osservazioni in Crimea la portarono a sviluppare una teoria di nursing incentrata sul concetto di ambiente, fattore principale nello sviluppo di malattie. Individuò, infatti, cinque requisiti essenziali che un ambiente deve possedere per essere salubre: aria pulita, acqua pura, sistema fognario efficiente, pulizia, luce; a cui aggiunse anche requisiti come silenzio, calore e dieta, non essenziali, ma positivi.
Le sue idee furono pubblicate nel 1860 in “Notes on Nursing” un libro di 136 pagine che divenne la base del curriculum delle scuole per infermieri e che ancora oggi è considerato una introduzione classica alla professione di infermiere.
Nel 1858 divenne la prima donna membro della Royal Statistical Society e più tardi divenne membro onorario della American Statistical Association. Nei decenni successivi si dedicò all’osservazione critica e all’attività di consulenza per la sanità britannica. Sotto la sua guida venne introdotta la raccolta di dati per ottenere delle statistiche sui tassi di natalità, mortalità e sulle cause dei decessi.
Oltre al Rapporto della Commissione herbert, è noto il suo studio statistico sulle condizioni sanitarie nell’India rurale, che portò allo sviluppo del sistema sanitario dell’India. Si occupò anche di assistenza sociale e contribuì alla nascita dei servizi sociali inglesi.