Dopo il fallito attentato ai suoi danni del febbraio 1937 il viceré d’Etiopia Rodolfo Graziani ordinò una repressione che nel giro di pochi giorni portò a decine di migliaia di vittime. A maggio Graziani decise di vendicarsi anche del clero copto, da lui accusato di connivenza con gli autori dell’attentato ed in due settimane vengono incendiate oltre 115000 abitazioni, tre chiese ed un convento.
Infine il 18 Maggio fece accerchiare dal generale Maletti, il villagio conventuale di Debra Libanos, il più celebre dell’Etiopia, con l’ordine di passare per le armi tutti i monaci.
L’ordine verrà eseguito il 20 maggio quando nel vallone di Ficcè verranno fucilati 297 monaci e 23 laici.