
Il 3 ottobre 1935, senza alcuna dichiarazione di guerra, le truppe italiane varcarono il confine con l’Abissinia, il generale De Bono dall’Eritrea e il generale Graziani dalla Somalia. La società delle Nazioni accusò immediatamente l’Italia di aggressione.
Il conflitto costò la vita a 275.000 soldati etiopi (500.000 furono i feriti), a 4.350 tra soldati e civili italiani e a 3.000/4.500 ascari, (9.000 furono i feriti).
Nel corso dei 7 mesi di guerra le truppe italiane utilizzarono anche armi chimiche.