Il muro di Berlino, che era stato il simbolo della guerra fredda dal 1961, anno della sua costruzione, cade il 9 novembre 1989, annunciando la riunificazione della Germania e la scomparsa di ogni dittatura in Europa.
Dopo un mese di crescenti manifestazioni popolari che spingono alla sostituzione di Honecker, il 4 novembre un milione di berlinesi si raduna ad Alexanderplatz e chiede riforme, libertà e lo scioglimento della Stasi (la polizia politica).
L’apertura delle frontiere è il segnale della capitolazione del regime. I giovani si ritrovano sotto il muro e cominciano a distruggerlo, incontrando la popolazione di Berlino ovest che li aiuta dalla parte opposta.
Nei due week-end successivi i berlinesi dell’est si riversano nella parte occidentale della città, mentre in dicembre viene introdotto il multipartitismo e disciolta la Stasi. Le prime elezioni libere hanno luogo nel marzo 1990.