Il presidente hutu del Burundi, Melchior Ndadaye, eletto nelle prime elezioni libere del paese, e fautore della convivenza pacifica fra le due etnie, viene assassinato da militari tutsi.
La sua morte è seguita da un massacro in cui muoiono tra 30 mila e 50 mila burundesi, e centinaia di migliaia di persone, in prevalenza Huti, sono costrette a fuggire all’estero.