24 Marzo 1980: l’assassinio del cardinale Romero

«Desidero fare un appello agli uomini dell’esercito e in concreto alla guardia nazionale della polizia della caserme: fratelli, siete dello stesso popolo, ammazzate i vostri fratelli campesinos. Davanti all’ordine di ammazzare dato da un uomo deve prevalere la legge di Dio che dice ‘non ammazzare’. Nessun soldato è tenuto ad obbedire a un ordine che va contro la legge di Dio!».

Sono le parole pronunciate il 23 marzo 1980 da Óscar Romero, arcivescovo di San Salvador, capitale di El Salvador, e in quegli anni voce nota in tutto il mondo per le sue denuncie delle violenze della dittatura militare del suo paese.

Il giorno successivo il 24 Marzo 1980, mentre celebrava la messa nell’ospedale della Divina Provvidenza venne ucciso da un sicario su mandato di Roberto D’Aubuisson, leader del partito nazionalista conservatore ARENA (Alianza Republicana Nacionalista). L’assassino sparò un solo colpo mentre Romero elevava l’ostia nella consacrazione.

Alla sua morte seguì una vera e propria guerra civile, durata sino al 1992, con circa 80.000 vittime.

Il 3 febbraio 2015 la chiesa ha concluso un processo di beatificazione durato 35 anni, ed è stato procalamato beato in una solenne celebrazione in San Salvador il 23 maggio 2015.
il 24 marzo, giorno della sua uccisione, è stato proclamata dalle Nazioni Unite giornata internazionale per il diritto alla verità sulle gravi violazioni dei diritti umani e per la dignità delle vittime.

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